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Dott. Roberto Minasi

Dott. Roberto Minasi

Laureato presso “La Sapienza” Università di Roma dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in malattie odontostomatologiche, ha incentrato i suoi studi sull’implantologia e le tecniche di rigenerazione ossea. È autore di articoli scientifici su riviste internazionali.

È opinione piuttosto comune che la salute sia in qualche modo il contrario della malattia, siamo quindi portati a credere di essere in uno stato di salute quando in difetto di una qualche patologia. Niente di più sbagliato!

Come evidenziato dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, la salute non può e non deve essere identificata con la banale assenza di malattie od infermità ma lo stato di benessere fisico deve invece necessariamente essere integrato anche da quello psichico e sociale.

Per quanto riguarda la salute del cavo orale è del tutto evidente come questa sia intimamente legata e come possa condizionare gli aspetti sociali della vita quotidiana. Meno note sono invece le ripercussioni che un cattivo stato di salute della bocca può ingenerare nel fisico.

Non è chiaramente possibile quindi limitare la funzione dei denti alla sola masticazione senza considerare tutti gli aspetti più o meno direttamente coinvolti, tanto a a livello fisico che sociale.

Esistono, ad esempio, chiare correlazioni tra problemi nella postura corporea e fenomeni di malocclusione dentale, così come tra malattie del cavo orale e diabete e varie patologie dell’apparato cardiovascolare. Senza considerare che i denti, per la loro collocazione strettamente interrelata a quella della lingua, delle labbra e delle guance, svolgono un ruolo fondamentale anche nell’articolazione delle parole.

Allo stesso tempo dal punto di vista del benessere sociale, è evidente come una bocca poco curata possa limitare e condizionare la vita di relazione dell’individuo.

La maggior parte delle patologie del cavo orale che affliggono la popolazione italiana sono intimamente correlate agli stili di vita, quindi tanto all’igiene che all’alimentazione, ma in ogni caso sono legate quasi in via esclusiva ai batteri che proliferano agevolmente nella placca dentaria.

In assenza di un’adeguata prassi non tanto di intervento quanto soprattutto di prevenzione, il perdurare di situazioni croniche è il principale fattore responsabile di carie e ad altre parodontopatie. Queste patologie, conseguenza diretta della placca batterica, aggravano enormemente il rischio di una perdita precoce della dentatura con pericolosi e conseguenti disagi funzionali ed estetici.

Se il principale fattore della carie è la proliferazione batterica, le cause della malocclusione devono essere ricercate o sono comunque aggravate da cattive abitudini contratte nell’infanzia, come il protrarre oltremodo l’uso del ciuccio o il tenere troppo la bocca aperta da parte del bambino.

Per una corretta prevenzione delle patologie di denti e gengive è necessaria quindi una quotidiana pratica di corretta igiene orale ed alimentare. Le visite specialistiche periodiche possono certo aiutare una diagnosi precoce di eventuali insorgenze, ma nulla possono in confronto ad una prevenzione svolta nel modo più scrupoloso possibile.

Obiettivo primario di ogni azione preventiva è sicuramente la quotidiana rimozione della placca batterica dalla superficie dentaria. È pertanto necessario lavare i denti almeno tre volte al giorno ed usare il filo interdentale. Mediante l’eliminazione meccanica dei residui ci cibo ci garantiamo quindi un buon margine sulla proliferazione della placca e quindi sull’insorgenza di carie ed altre patologie connesse.

Dal punto di vista dell’alimentazione invece, è ormai dimostrato che un eccessivo apporto di zuccheri può determinare la formazione di sostanze acide da parte dei batteri cariogeni. Queste sono le principali responsabili della demineralizzazione dello smalto e della dentina.

Riguardo le visite periodiche, oltre per fare il punto sul proprio stato di salute, devono servire al paziente per rimanere aggiornato sui mezzi per una corretta prevenzione e per riuscire ad intercettare eventuali patologie in maniera tempestiva e precoce.

Igiene orale

Abbiamo già detto come per una corretta igiene orale sia necessario lavare i denti dopo ogni pasto ed utilizzare quotidianamente il filo interdentale.

Si consiglia quindi in generale di:

  • Sostituire lo spazzolino massimo ogni due mesi
  • Spazzolare con la medesima cura entrambe le arcate, tanto internamente quanto esternamente
  • Utilizzare con cadenza giornaliera il filo interdentale per accedere a sedi non altrimenti raggiungibili dallo spazzolino
  • Usare un dentifricio a base di fluoro, questo rende lo smalto più resistente proteggendolo allo stesso tempo dagli acidi della placca batterica

Igiene alimentare

Una corretta dieta alimentare è parte integrante e necessaria nella prevenzione delle malattie del cavo orale. Limitare ad esempio l’apporto di dolci e altri alimenti ricchi di zuccheri aiuta a ridurre la formazione della placca. Una dieta equilibrata e variata è consigliata in ogni caso: prediligere frutta e verdura così come i vari alimenti contenenti vitamine e minerali essenziali è fondamentale per la salute dei nostri denti.

Visite periodiche

Come è noto, oltre a ciò, è necessario sottoporsi con regolarità a visite periodiche dal dentista/odontoiatra di fiducia sia per eventuali diagnosi precoci sia per curare in maniera tempestiva eventuali patologie a carico di denti e gengive. Parimenti importanti per una corretta prevenzione, sono le sedute di igiene orale professionale per la rimozione del tartaro nelle zone più difficilmente raggiungibili durante l’igiene quotidiana o dove risulti più importante il ristagno della saliva.

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L‘alito cattivo, altrimenti detta alitosi o bromopnea, è l’emissione di aria maleodorante dalla bocca. È un fenomeno piuttosto e purtroppo diffuso, capace di compromettere gravemente la vita sociale dell’individuo creando imbarazzo e difficoltà varie nell’interazione con gli altri. Tale fenomeno può essere causato da molteplici fattori. Scopriamo insieme quali.

Cause dell’alitosi

Molto spesso l’alitosi altro non è che la diretta conseguenza dell’ingestione di determinati alimenti, come cipolla ed aglio. In questi casi è facilmente arginabile o risolvibile mediante semplici pratiche di senso comune come lavarsi i denti o usare gomme e caramelle che rinfreschino l’alito. Quando non imputabile a pratiche alimentari, l’alitosi può essere considerata invece come un campanello di allarme di ben altri problemi, dalla mancanza di igiene orale a vere e proprie patologie. Può essere anche conseguenza diretta dell’assunzione di determinati farmaci. L’alito cattivo infatti può ingenerarsi sia in presenza di determinate patologie dentali come piorrea, carie, pulpiti e denti marci, sia come diretta conseguenza dell’assunzione di determinati farmaci come antibiotici, antidepressivi, diuretici ed antipertensivi. Talvolta questo fenomeno può essere inoltre una spia di patologie anche gravi a carico dell’apparato digerente, respiratorio e renale.

Qualora l’alitosi non sia imputabile a determinate pratiche alimentari o igieniche, è bene consultare un medico che sappia individuare scrupolosamente la causa e possa indicarci il rimedio più efficace.

Alito cattivo, cosa fare

La causa in assoluto più diffusa dell’alitosi è da ricercarsi nella scarsa o sbagliata igiene orale.

È buona norma infatti lavare i denti accuratamente almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, e soprattutto al mattino. Il problema dell’alitosi è generalmente preponderante al risveglio perché durante il sonno avviene una fisiologica riduzione del flusso salivare. È quindi raccomandabile l’utilizzo di un dentifricio al fluoro che aiuti a prevenire la formazione di placca e carie. Oltre a ciò, è raccomandabile effettuare degli sciacqui con un collutorio dedicato nonché l’utilizzo almeno di una volta al giorno del filo interdentale. Una prassi aggiuntiva molto semplice consiste nel bere molta acqua mantenendo quindi un alto tasso di umidità della bocca. Un alto grado di idratazione contribuisce infatti alla pulizia del cavo orale e dell’apparato dentale, arginando la proliferazione batterica.

Potrebbe interessarti la lettura dell’articolo sulla “Pulizia dei denti quotidiana: i consigli su come farla bene

Altre buone prassi da seguire per arginare il fenomeno consistono nel masticare a lungo gli alimenti, favorendone così la digestione, così come l’utilizzo di gomme da masticare o caramelle balsamiche che oltre a profumare l’alito favoriscono e incrementano la salivazione, contribuendo appunto ad una maggiore idratazione del cavo orale.

Qualora questo insieme di pratiche e rimedi dovessero rivelarsi insufficienti, si raccomanda un consulto medico per valutare e diagnosticare tempestivamente l’insorgenza di eventuali patologie più gravi.

Cosa non fare?

Così come una scarsa igiene orale può favorire questo fenomeno, anche un utilizzo eccessivo di prodotti come i colluttori può rendere il problema più pronunciato. Molti colluttori, in particolar modo quelli a base di eugenolo/chiodi di garofano, infatti contengono determinati oli essenziali che se da un lato donano profumo, dall’altro hanno una funzione astringente che favorisce la disidratazione del cavo orale e l’insorgere dell’alitosi. In base allo stesso principio anche l’uso di alcolici può essere considerato un fattore determinante per la freschezza del nostro alito.

Uno dei principali nemici di un alito fresco è inoltre sicuramente il fumo. Le tossine contenute nel fumo di tabacco infatti oltre a conferire un odore particolarmente sgradevole, favoriscono la secchezza e la disidratazione, favorendo quindi l’alito cattivo.

Altre cause scatenanti possono essere individuate nel mangiare troppo o troppo poco così come nel masticare troppo velocemente.

Cosa mangiare e cosa evitare?

Le scelte alla base della nostra dieta possono incidere pesantemente sul problema. Un’alimentazione sana e bilanciata costituisce infatti un ottimo alleato per la freschezza del nostro alito.

Le verdure crude in particolar modo aiutano a mantenere la giusta idratazione della bocca favorendo un alito più fresco. Anche alcuni alimenti acidi sono dei preziosi alleati in questo campo: prodotti come il kefir, lo yogurt e il latte acidulato, per la loro acidità, favoriscono la digestione contribuendo alla freschezza.

Tra le best practices da seguire abbiamo poi già parlato dell’importanza dell’idratazione: bere almeno due litri di acqua al giorno aiuta la pulizia del cavo orale prevenendo la secchezza delle fauci.

Tra gli alimenti da evitare, oltre ai già citati aglio e cipolla, è bene fare attenzione ai cibi troppo grassi o troppo speziati così come a tutti quei cibi di difficile digestione come il fritto, il pesce e le carni rosse conservate. È bene inoltre limitare l’insieme di cibi che riducano la salivazione come quelli troppo o salati o ricchi di tannini come il tè, il vino e il cacao.

Secondo alcuni autori è bene limitare anche l’assunzione di latte e derivati in quanto le loro proteine favoriscono la proliferazione batterica a pieno discapito della freschezza del nostro alito.

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Molto spesso il segreto della Salute si nasconde in piccole e semplici attività quotidiane che, se svolte in modo corretto e con assoluta regolarità, garantiscono l’equilibrio e la funzionalità dell’intero organismo, aiutando a prevenire l’insorgere di disagi e vere e proprie patologie. L’igiene orale è certamente tra queste attività. Tra le armi a nostra disposizione, l’igiene dentale è sicuramente uno dei principali mezzi di prevenzione per la nostra salute. Quando la tua igiene orale è corretta ed è ben eseguita, il risultato più immediatamente apprezzabile è una bocca profumata e dall’aspetto sano. I denti risultano puliti, le gengive sono rosee e prive di alcun tipo di infiammazione. Eliminando infine ogni traccia residua di cibo, difficilmente si potrà avere un alito cattivo. Qualora questa non fosse la descrizione della tua bocca, è sufficiente apportare alcune piccole modifiche alla tua routine giornaliera. Quali? Scopriamole insieme in questo articolo.

L’igiene dentale parte dalla pulizia dei denti

Spesso sottovalutiamo come un’azione così banale e quotidiana come lavarsi i denti possa avere delle conseguenze così profonde sul benessere del nostro corpo. Dalla salute della bocca e dei denti dipendono infatti il corretto andamento di una serie di funzioni biologiche a volte ovvie, come la digestione, a volte meno, come la salute della nostra schiena. Non solo, ad una bocca sana sono connessi anche aspetti di carattere sociale legati al nostro sorriso, alla possibilità di comunicare senza sentirci a disagio e via dicendo.

Passi necessari per l’igiene orale perfetta

Quali aspetti bisogna quindi tenere in considerazione quando si parla di igiene orale quotidiana? Analizziamoli meglio nel dettaglio:

Lavarsi i denti accuratamente.

Per prima cosa, è raccomandabile farlo dopo ogni pasto, per poter essere sicuri di eliminare tempestivamente i residui di cibo e scongiurare il rischio di ristagno e fermentazione che sono alla base dell’alito cattivo. È poi fondamentale il modo in cui si lavano i denti. Molto spesso infatti ci concentriamo sulla sola superficie dentale tralasciando completamente lo spazzolamento e la pulizia della gengiva. È importante inoltre dirigere le setole negli spazi interdentali così come aver cura di ripartire in modo uguale gli sforzi su entrambe le arcate, sia esterne ma soprattutto interne. Un’ultima raccomandazione infine è di non limitarsi alla sola pulizia delle arcate ma preoccuparsi di pulire anche la lingua ed il palato.

Utilizzare il filo interdentale

È buona prassi farlo almeno due volte al giorno, al mattino dopo la prima colazione e alla sera prima di coricarsi. È raccomandabile inoltre affiancare al filo anche lo scovolino, sempre due volte al giorno, avendo cura di sciacquarlo tra la pulizia di un interstizio e l’altro.

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Utilizzare il colluttorio

Per quanto riguarda il colluttorio, è fondamentale considerarlo sempre come un elemento accessorio di una corretta igiene orale e mai come un sostitutivo. È infatti opinione radicata che questo serva a combattere l’alitosi, dovuta invece alla proliferazione batterica, mentre ha una pura funzione disinfettante e non pulente. Ne esistono in commercio inoltre diversi tipi, con funzioni specifiche assai diverse, il giusto colluttorio deve pertanto essere in ogni caso prescritto dal dentista che saprà indicarci quello più adatto alle nostre esigenze specifiche. A tutte queste operazioni quotidiane è infine necessario affiancare una pulizia dei denti (detartrasi) periodica e regolare, da svolgere presso uno specialista almeno ogni sei/otto mesi.

Leggi anche “Guida al colluttorio: serve davvero?

Cosa ne pensi? Ti ritrovi in questi piccoli gesti o pensi che la tua igiene orale sia da rivedere? Facci sapere nei commenti!

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