L‘alito cattivo, altrimenti detta alitosi o bromopnea, è l’emissione di aria maleodorante dalla bocca. È un fenomeno piuttosto e purtroppo diffuso, capace di compromettere gravemente la vita sociale dell’individuo creando imbarazzo e difficoltà varie nell’interazione con gli altri. Tale fenomeno può essere causato da molteplici fattori. Scopriamo insieme quali.
Cause dell’alitosi
Molto spesso l’alitosi altro non è che la diretta conseguenza dell’ingestione di determinati alimenti, come cipolla ed aglio. In questi casi è facilmente arginabile o risolvibile mediante semplici pratiche di senso comune come lavarsi i denti o usare gomme e caramelle che rinfreschino l’alito. Quando non imputabile a pratiche alimentari, l’alitosi può essere considerata invece come un campanello di allarme di ben altri problemi, dalla mancanza di igiene orale a vere e proprie patologie. Può essere anche conseguenza diretta dell’assunzione di determinati farmaci. L’alito cattivo infatti può ingenerarsi sia in presenza di determinate patologie dentali come piorrea, carie, pulpiti e denti marci, sia come diretta conseguenza dell’assunzione di determinati farmaci come antibiotici, antidepressivi, diuretici ed antipertensivi. Talvolta questo fenomeno può essere inoltre una spia di patologie anche gravi a carico dell’apparato digerente, respiratorio e renale.
Qualora l’alitosi non sia imputabile a determinate pratiche alimentari o igieniche, è bene consultare un medico che sappia individuare scrupolosamente la causa e possa indicarci il rimedio più efficace.
Alito cattivo, cosa fare
La causa in assoluto più diffusa dell’alitosi è da ricercarsi nella scarsa o sbagliata igiene orale.
È buona norma infatti lavare i denti accuratamente almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, e soprattutto al mattino. Il problema dell’alitosi è generalmente preponderante al risveglio perché durante il sonno avviene una fisiologica riduzione del flusso salivare. È quindi raccomandabile l’utilizzo di un dentifricio al fluoro che aiuti a prevenire la formazione di placca e carie. Oltre a ciò, è raccomandabile effettuare degli sciacqui con un collutorio dedicato nonché l’utilizzo almeno di una volta al giorno del filo interdentale. Una prassi aggiuntiva molto semplice consiste nel bere molta acqua mantenendo quindi un alto tasso di umidità della bocca. Un alto grado di idratazione contribuisce infatti alla pulizia del cavo orale e dell’apparato dentale, arginando la proliferazione batterica.
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Altre buone prassi da seguire per arginare il fenomeno consistono nel masticare a lungo gli alimenti, favorendone così la digestione, così come l’utilizzo di gomme da masticare o caramelle balsamiche che oltre a profumare l’alito favoriscono e incrementano la salivazione, contribuendo appunto ad una maggiore idratazione del cavo orale.
Qualora questo insieme di pratiche e rimedi dovessero rivelarsi insufficienti, si raccomanda un consulto medico per valutare e diagnosticare tempestivamente l’insorgenza di eventuali patologie più gravi.
Cosa non fare?
Così come una scarsa igiene orale può favorire questo fenomeno, anche un utilizzo eccessivo di prodotti come i colluttori può rendere il problema più pronunciato. Molti colluttori, in particolar modo quelli a base di eugenolo/chiodi di garofano, infatti contengono determinati oli essenziali che se da un lato donano profumo, dall’altro hanno una funzione astringente che favorisce la disidratazione del cavo orale e l’insorgere dell’alitosi. In base allo stesso principio anche l’uso di alcolici può essere considerato un fattore determinante per la freschezza del nostro alito.
Uno dei principali nemici di un alito fresco è inoltre sicuramente il fumo. Le tossine contenute nel fumo di tabacco infatti oltre a conferire un odore particolarmente sgradevole, favoriscono la secchezza e la disidratazione, favorendo quindi l’alito cattivo.
Altre cause scatenanti possono essere individuate nel mangiare troppo o troppo poco così come nel masticare troppo velocemente.
Cosa mangiare e cosa evitare?
Le scelte alla base della nostra dieta possono incidere pesantemente sul problema. Un’alimentazione sana e bilanciata costituisce infatti un ottimo alleato per la freschezza del nostro alito.
Le verdure crude in particolar modo aiutano a mantenere la giusta idratazione della bocca favorendo un alito più fresco. Anche alcuni alimenti acidi sono dei preziosi alleati in questo campo: prodotti come il kefir, lo yogurt e il latte acidulato, per la loro acidità, favoriscono la digestione contribuendo alla freschezza.
Tra le best practices da seguire abbiamo poi già parlato dell’importanza dell’idratazione: bere almeno due litri di acqua al giorno aiuta la pulizia del cavo orale prevenendo la secchezza delle fauci.
Tra gli alimenti da evitare, oltre ai già citati aglio e cipolla, è bene fare attenzione ai cibi troppo grassi o troppo speziati così come a tutti quei cibi di difficile digestione come il fritto, il pesce e le carni rosse conservate. È bene inoltre limitare l’insieme di cibi che riducano la salivazione come quelli troppo o salati o ricchi di tannini come il tè, il vino e il cacao.
Secondo alcuni autori è bene limitare anche l’assunzione di latte e derivati in quanto le loro proteine favoriscono la proliferazione batterica a pieno discapito della freschezza del nostro alito.