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Dott. Roberto Minasi

Dott. Roberto Minasi

Laureato presso “La Sapienza” Università di Roma dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in malattie odontostomatologiche, ha incentrato i suoi studi sull’implantologia e le tecniche di rigenerazione ossea. È autore di articoli scientifici su riviste internazionali.

Quando la funzione masticatoria viene compromessa per la mancanza di uno o più denti è indispensabile ricorrere nel più breve tempo possibile all’inserimento di impianti dentali. La domanda che ci viene posta è se l’inserimento degli impianti nell’osso sia doloroso. Fa male inserire degli impianti?

Ti risponderemo al più presto.

Intanto se vuoi avere più informazioni puoi navigare nel blog per approfondire alcuni argomenti.

Staff SDM

Mercoledì, 12 Maggio 2021 11:11

Studio dentistico in Roma

Lo studio dentistico del Dott. Roberto Minasi è stato pensato intorno alle esigenze di accoglienza e comodità dei pazienti. Avvalendosi del supporto del proprio architetto di fiduciaa è stato creato un ambiente gradevole e riposante, senza rinunciare a realizzare uno studio dentistico moderno e curato.

La sala d'aspetto ed il servizio di accoglienza

La sala d'attesa dello studio odontoiatrico è adeguatamente climatizzata per il massimo confort dei pazienti. Ma non c'è nulla da temere... non attenderete mai a lungo il vostro turno...

Le sale operatorie ed il riuinto odontoiatrico

Il riunito odontoiatrico è la poltrona sulla quale il dott. Roberto Minasi ed il suo staff si prenderà cura dei vostri denti e della salute orale di tutta la vostra famiglia.

La tecnologia avanzata dello studio dentistico

Lunedì, 12 Aprile 2021 07:11

Alessia Maria D'Alfonso

Ortognatodontista

Venerdì, 02 Aprile 2021 07:37

Sbiancamento dentale

Esistono in commercio prodotti di vario tipo per sbiancare i denti e anche le metodiche di sbiancamento dentale possono essere differenti.

Un prodotto sbiancante dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

  • Avere una elevata efficacia;
  • Non provocare effetti collaterali;
  • Agire nel più breve tempo possibile;
  • Essere di facile applicazione e utilizzo;
  • Avere costi contenuti;

Produrre risultati duraturi nel tempo.

Lo sbiancamento dentale “Fai da te”

La persona che si avvale dei prodotti “fai da te” decide di utilizzarli senza alcuna supervisione da parte del dentista, acquistando prodotti sbiancanti “da banco” (gomme da masticare “sbiancanti”, dentifrici “sbiancanti”, gel “sbiancanti” da applicare sui denti mediante stick, applicatori o strisce di materiale acrilico), reperibili nelle farmacie, nei supermercati, ecc.

Pro e contro dello sbiancamento “Fai da te”

  • Mancanza di supervisione di un professionista (con possibili rischi in caso di uso non appropriato del prodotto oppure nel caso di prodotti inadeguati);
  • Percentuale non elevata di perossido di idrogeno (al massimo 6%);
  • Minore efficacia sbiancante (massimo 5 tonalità);
  • Sistemi di applicazione preformati (strisce, applicatori, ecc.) e dunque non individuali e non corrispondenti all’anatomia dei denti dell’individuo che li utilizza;
  • Tempi necessari per lo sbiancamento elevati;
  • Durata breve dei risultati ottenuti;;
  • Costi inferiori rispetto ai metodi di sbiancamento professionale.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:36

Protesi ed implantoprotesi

Quando parliamo di protesi, generalmente facciamo riferimento a due categorie: la protesi mobile e la protesi fissa.

La protesi mobile riguarda ogni tipo di apparecchio rimovibile, dalla protesi totale (la dentiera), agli scheletrati (particolari protesi parziali rinforzate da uno “scheletro” di metallo e agganciate ai denti residui), fino alle protesi mobili parziali provvisorie che vengono di solito utilizzate per la sostituzione immediata di elementi estratti, in attesa della guarigione dei tessuti.

La protesi fissa comprende ogni tipo di restauro o ricostruzione che viene cementato sui denti preparati a moncone dal dentista o su impianti infissi nell’osso.

  • La resina (plastica), che viene confezionata nei colori più simili ai denti naturali, è utilizzata per i provvisori, cioè per quelle protesi fisse posizionate in bocca per un periodo di tempo limitato, o per motivi diagnostici e di verifica, o per il tempo necessario all’odontotecnico per la produrre la protesi definitiva.
  • La ceramica che ormai ha soppiantato ogni altro materiale usato in passato, costituisce il materiale di scelta principale per qualsiasi tipo di restauro protesico. Viene preparata nel laboratorio su “coppette” fuse in oro o leghe non nobili (strutture che sono ricoperte completamente dalla stessa ceramica), e poi “cotta” in speciali forni ad altissime temperature (attorno ai 1000°C), per conferirle le caratteristiche di estetica, durezza, trasparenza e levigatezza, che la rendono praticamente uguale ai denti naturali.

Implantologia a carico immediato

Quando si parla di implantologia a carico immediato intendiamo una procedura con cui si fissa la protesi all’impianto dentale.

Si parla di carico immediato poiché per prima cosa si avvita una vite nell’osso posto al di sotto della gengiva in modo da sostituire la radice dei denti mancanti. Se questa vite è ben salda, i denti fissi si possono subito agganciare senza attendere.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:35

Parodontologia

La parodontologia è ciò che riguarda il parodonto, che è l’insieme dei tessuti di sostegno del dente (gengiva e osso). Poiché la malattia parodontale è la causa principale della perdita dei denti nell’adulto, cerchiamo di diagnosticarla al suo insorgere, prevenirla e controllarla con cure adeguate fin dai suoi stadi più iniziali come la gengivite.

      Tecnicamente rimuoviamo le cause della malattia utilizzando uno o più di questi metodi:
      • Detartrasi: rimozione della placca e del tartaro dai denti.
      • Levigatura delle radici: consiste nella pulizia profonda delle radici con appositi strumenti (courette) che permettono di rimuovere gli accumuli di tartaro sottogengivale e di “lisciare” le radici degli elementi dentari.
      • Trattamenti di mantenimento: consistono nel molaggio delle superfici masticanti dei denti, nell’impedire movimenti dentali, nel bloccaggio di eventuali elementi mobili, nell’utilizzo di apparecchi che impediscono il digrignamento, nella correzione degli stress anormali della bocca e in trattamenti con appositi antisettici locali.
      • Chirurgia parodontale: viene effettuata normalmente in anestesia locale e serve a correggere i difetti ossei profondi (tasche) o a risanare zone in cui c’è ancora presenza di infezione. Questi interventi creeranno un ambiente più accessibile allo spazzolino e ai dispositivi interdentali.

Rigenerazione ossea: grazie ai nuovi biomateriali e alla semplificazione delle tecniche chirurgiche, oggi è possibile rinforzare l’osso che sostiene i denti. Sono piccoli interventi chirurgici che correggono importanti riassorbimenti ossei che sono tra i principali motivi di di perdita dei denti.

Coprire una radice esposta

I motivi per intervenire chirurgicamente su una recessione gengivale sono diversi. I più importanti sono sicuramente ridurre il dolore e la sensibilità ma molto spesso si interviene anche per una semplice questione estetica.

Il nodo fondamentale per poter intervenire in maniera mirata ed efficace su una radice esposta è individuare lo stato di salute generale del paziente e pianificare il tipo di intervento più adeguato al caso in esame.

Prima di poter procedere a qualsiasi tipo di intervento chirurgico è necessario che la sede sia priva di placca e tartaro. È possibile quindi pianificare la terapia e l’intervento solo dopo la normale seduta di igiene professionale.

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L’obiettivo dell’ortodonzia è correggere i difetti del combaciamento delle arcate dentarie tra loro, o quelli di posizione dei singoli denti nei loro rapporti con le altre strutture della bocca (malocclusioni).

L’ortodonzia intercettiva si occupa di portare gli elementi dentari in una posizione corretta, ancora prima che sia ultimata la loro crescita, dopo aver individuato i problemi tramite un’accurata fase diagnostica. I trattamenti vanno iniziati molto precocemente, anche quando sono presenti ancora denti da latte.

L’ortodonzia classica invece corregge difetti di posizione o errori nei rapporti dei denti tra loro o con i loro antagonisti, deviazioni, inclinazioni, rotazioni, malposizioni in riferimento alle masse muscolari della bocca, alla lingua e alle labbra. Può essere intrapresa anche quando la dentizione è completa.

L’ortodonzia preprotesica modifica le inclinazioni, le rotazioni o le estrusioni (crescite anomale) di elementi dentari che non hanno più il loro antagonista. Con essa si possono anche ricreare gli spazi persi a causa di estrazioni molto precoci. Ha lo scopo di “preparare il terreno” (con spessori, spazi e altezze adeguate) alle ricostruzioni protesiche.

Ortodonzia invisibile

Esistono apparecchi ortodontici mobili, da portare determinate ore al giorno, apparecchi fissi, non rimovibili, incollati ai denti per mezzo di placchette (brackets) e bande, collegate tra loro da fili metallici e, apparecchi ortodontici misti, fissi e mobili, che sfruttano diverse componenti di forze, comprese, a volte, le trazioni extra-orali.

Ci sono diverse tecniche e numerose scuole ortodontiche che, con metodi, tempi e modi diversi, tendono tutte allo stesso scopo: il ripristino di una corretta funzione masticatoria in abbinamento a una buona estetica.

L’ortodonzia invisibile fa riferimento agli allineatori; l’immagine tipica dell’apparecchio è quella della struttura fissa: su ciascun dente viene posizionata una piastrina di metallo, unite da un filo di metallo, bloccato grazie a dei piccoli elastici. È tuttavia possibile fare affidamento su un allineatore realmente invisibile. Questi allineatori sono studiati per essere clinicamente efficaci, leggeri e confortevoli; sono progettati per essere su misura per il paziente e sono realizzati con processi di stampa 3D di ultima generazione.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:31

Odontoiatria conservativa

L’odontoiatria conservativa si occupa della cura delle carie mediante otturazioni estetiche bianche, biocompatibili e prive di metalli.

Una mancata otturazione ha come conseguenza il progredire della carie, un intaccamento della polpa per cui si rende necessaria la devitalizzazione del dente, quando si riesce ad impedirne la perdita.

Cosa sone le carie?

La carie è una malattia generata da alcuni batteri in grado di distruggere progressivamente i tessuti duri del dente formando una cavità.

La placca batterica che si trova sulla superficie del dente fermenta gli zuccheri che provengono dal cibo e li rende acidi.

La carie reca con sé una serie di possibili disturbi quali alitosi, infezioni, cattiva digestione e disturbi dell’apparato digerente, infiammazioni delle tonsille e così via.

L’eliminazione accurata e veloce dei depositi alimentari è fondamentale per combattere la formazione di placca batterica.

È questo il senso per cui questo tipo di cure sono dette anche conservative: laddove un dente è inficiato da una carie, si cerca dove possibile di conservare; ci si basa su un concetto di minima invasività ovvero la rimozione del solo tessuto cariato e la sua sostituzione con materiale da restauro che viene legato direttamente al tessuto sano.

Le carie possono essere superficiali o più profonde; quando sono più accessibili, si asporta la parte della dentina e dello smalto interessati dalla carie. Successivamente si ottura il dente con resine composite.

Quando le carie sono più profonde, potrebbe esserci un interessamento della polpa del dente: in quel caso bisogna ricorrere alla cura canalare, ovvero la più conosciuta devitalizzazione.

La carie che infiltra lo smalto dei denti si può eliminare con i tradizionali strumenti rotanti ad alta velocità, con l’air abrasion e con la laser terapia. In modo indolore, con l’utilizzo di anestetici locali e della sedazione cosciente si possono curare tali carie al loro esordio evitando problemi endodontici e dentali più gravi. Tali lesioni vengono preferibilmente curate con utilizzo di materiali estetici con utilizzo della diga di gomma, fondamentale per raggiungere l’eccellenza del risultato.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:24

Implantologia a carico immediato

È uno tra i settori su cui la ricerca odontoiatrica si sta sviluppando più velocemente. In epoca recente, sono stati raggiunti di sicurezza e affidabilità da renderla la soluzione ottimale per qualsiasi caso di sostituzione di elementi dentali naturali persi.

La raffinatezza delle tecniche chirurgiche assai avanzate e la precisione della tecnologia e della componentistica la rendono ancora una metodologia ad alto costo per il paziente, tuttavia sta diventando sempre più diffusa e praticata come una soluzione alternativa da considerare.

Questa tecnica consiste nell’integrazione di un metallo biocompatibile (titanio) in un tessuto umano (osso): questa è detta implantologia osteointegrata, ovvero di una metodica che mostra un vero e proprio legame intimo e stabile tra le cellule ossee e le molecole del titanio, che non consente alcun movimento e che è in grado di sopportare i carichi assai elevati delle forze masticatorie.

Implantologia: fasi operative

Per consentire l’osteointegrazione, dopo aver effettuato una seduta chirurgica in cui vengono posizionati gli impianti, è poi necessario un periodo di pausa di 3 mesi per consentire la connessione a questi dei monconi ( abutments), cioè dei “perni” che fuoriescono dalla gengiva e sui quali verranno cementate o avvitate le corone di porcellana, esattamente come se fossero monconi di denti naturali.

La ricerca scientifica in continua evoluzione (soprattutto nelle due scuole più autorevoli, cioè quella nordamericana e quella svedese) ha recentemente permesso di utilizzare immediatamente gli impianti nell’osso, avvitarvi i monconi e porre su questi i denti provvisori. Il paziente che arriva nello studio privo di alcuni elementi o con una protesi mobile, può uscire nella stessa giornata con i suoi denti fissi e, iniziare subito a utilizzarli masticando!

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